VANGELO 6 FEBBRAIO 2022

     QUINTA DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO C

                                                                                      Audio Omelia

Cari ragazzi, il vangelo di oggi ci porta sulle rive del lago di Galilea, nel nord della Terra Santa. Ancora oggi, si possono vedere lì, i resti di alcune case. Il lago di Galilea è tutt'oggi un grande lago (viene anche chiamato Lago di Gennesaret, o anche Mar di Galilea, ma vi assicuro che è un lago) nel quale si può pescare. 
Ecco, il Vangelo si apre con questa scena di pesca... Sulle rive del lago di Galilea compare Gesù che ha bisogno in qualche modo di aiuto, come mai? Gesù si rende conto che, intorno a lui, c’è molta gente che lo pressava, tutti volevano ascoltare la sua parola; ed eccolo allora all’opera.
 

Primo personaggio
 
GESU': Egli chiede a Pietro di usare la sua barca per allontanarsi e Pietro acconsente... Secondo voi Gesù sta scappando da tutti? Vediamo cosa succede. Inizia a predicare, e anche lui, Simon Pietro si mette all'ascolto di Gesù. Possiamo affermare che Gesù non si tira indietro davanti alla sua missione: sale sulla barca perché tutti lo possano ascoltare meglio. Ragazzi, ricordate sempre: Gesù non esclude mai nessuno dalla sua grazia. Egli, attraverso questo vangelo, vuole darci un messaggio e lo fa con l’aiuto di Pietro. Dà un comando ben preciso: “Gettate le reti ...”, chiede:
 
FIDUCIA: Pietro è subito pronto a rispondere: “Sulla tua parola getteremo le reti” parola sta per fiducia in ciò che tu mi dici. Sulla tua parola significa che devo cambiare modo di vedere le cose che faccio. Perché? Perché si può lavorare, studiare, in tanti modi. Si possono fare le stesse cose con lo sguardo rivolto solo sulla fatica oppure sollevando lo sguardo verso Dio, andando oltre la fatica e la stanchezza; consapevoli che le cose che facciamo nella vita quotidiana, possono fare miracoli. Questo non perché noi siamo forti, ma perché la nostra fatica nelle mani di Gesù diventa una pesca miracolosa! 
 
 
Secondo personaggio
 
PIETRO: Un bravo pescatore che, con la pesca, mantiene la sua famiglia. Un uomo abituato al lavoro duro e faticoso, assieme a Giacomo e Giovanni. Gesù dà a Pietro un preciso comando: “Prendi il largo e gettate le vostre reti”, perché vuole che egli comprenda una cosa importante: è giunto il momento di lasciare tutto e seguirLo. In questo momento sto pensando a Pietro: avrà pensato… Gesù forse non ha capito che abbiamo pescato tutta la notte. Non ha capito che non abbiamo trovato nulla di notte figuriamoci di giorno… Tutta la nostra solidarietà a Pietro! Ma facciamo attenzione a non assumere il suo stesso atteggiamento, quale? Quello della delusione, lamentela …. Pietro infatti 
 
SI LAMENTA: Pietro era proprio stanco, sfiduciato, deluso per la pesca infruttuosa. Ha faticato tutta la notte e impiegato tutto se stesso nel suo lavoro eppure non è bastato. Ragazzi quante volte è capitato anche a noi di impegnarci tanto in un compito in classe che non è stato giudicato con il voto che avremmo voluto? Oppure il mister durante la partita più importante ci ha tenuto in panchina? Eppure agli occhi di Gesù non conta il risultato ma l’impegno che Pietro, che ognuno di noi, mette in ciò che fa. E mentre sembra che Pietro abbia compreso… scivola in un altro atteggiamento sbagliato, si auto-accusa.
 
ACCUSA: Pietro dice: “Allontanati che sono un peccatore”, quasi a dire io non posso fare molto, non vedi i miei limiti? Ma Gesù non aveva bisogno che glielo dicesse Simon Pietro, lo sapeva benissimo; lo sa benissimo Gesù che siamo tutti peccatori. Pronunciando queste parole Simon Pietro ammette, ora sa che: anche quando sentirà tanta stanchezza e che sembrerà tutto solo polvere e schegge, potrà costruire il Regno di Dio, potrà portare amore, nonostante e, anzi, attraverso la sua debolezza. L’ultimo atteggiamento, quello bello, è che ...
 
DECIDE: Pietro,insieme ad altri pescatori, davanti a Gesù, davanti a quella pesca miracolosa, prende una decisione: seguire Gesù. Gesù non gli promette nulla, ma lo rincuora e lo rassicura perché egli sarebbe stato un pescatore di uomini. Un uomo che avrebbe portato ad altri uomini la bellezza e la verità della relazione libera con Dio. Ragazzi ognuno di noi nel suo piccolo rispondendo alla chiamata di Gesù può creare e dare vita a relazioni vere e autentiche con le persone che incontrerà nella sua vita, in famiglia, a scuola, al lavoro. Basta solo volerlo.
 
 
                                                      In conclusione il messaggio che il vangelo ci lancia oggi è:
                                                                 Mai LAMENTARSI davanti alle difficoltà.
                                                                Mai ACCUSARSI di non sentirsi all’altezza,
                                          ma essere pronti, DECISI nel fare scelte GIUSTE sapendo di avere Gesù accanto a noi.