VANGELO 13 MARZO 2022
                                                                                  SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA

                                                                                                      
                                                                                                       Audio Omelia

Tenaci e perseveranti, continuiamo il cammino di Quaresima che ci porta alla Pasqua di Gesù! 
Vi ricordate la parola chiave della I domenica? TENTAZIONE. Vi ricordate la BUSSOLA?
Ed oggi? Che cosa vuol suggerirci il Vangelo di questa domenica?
L’episodio di oggi è inserito dopo alcuni discorsi di Gesù che preannunciava la sua morte
Gli apostoli, tra cui Pietro, non avevano reagito bene a questa notizia. Era difficile da credere; era fuori da ogni logica umana. Ebbene, Gesù che è sempre all’opera fa una cosa inaspettata: offre loro un anticipo della sua Resurrezione. Con gli occhi della mente e del cuore, possiamo andare anche noi sul monte, insieme a Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, per rivivere questo attimo meraviglioso della Trasfigurazione.
Ah! Dimenticavo! Devo dire subito una cosa per tutti quelli che hanno letto i libri o visto i film di Harry Potter: la Trasfigurazione di cui parla il Vangelo di oggi NON C’ENTRA NIENTE con la materia che insegna la professoressa Mc Granitt! Chiarito questo, possiamo andare davvero con l’attenzione del cuore, su questo monte. 
Lo facciamo in punta di piedi, sottovoce, perché sta avvenendo qualcosa d’importante. 
 
Come sempre il protagonista è Gesù:
GESù:ormai sappiamo che proprio non si scoraggia, anzi utilizza sempre modi nuovi per aiutarci a conoscerlo. Gesù decide di regalare ai suoi apostoli un momento vero e autentico e si fa accompagnare nel momento della preghiera sul monte Tabor da alcuni di loro; quello era il momento privilegiato, unico di dialogo con Dio Padre. Non può essere un caso, visto che solitamente Gesù andava a pregare da solo, a volte pure di nascosto da tutti, che questa volta sceglie dei compagni! Gesù mentre prega succede qualcosa di strano: la sua figura diventa piena di luce ed emana luce. Pensando alla montagna mi vengono in mente i nostri campi scuola, le escursioni estive, i rifugi, i sentieri, le traversate nel fiume. Che bella esperienza vero ragazzi? Anche noi come i discepoli siamo stati a stretto contatto con Gesù abbiamo vissuto durante quei campi un’avventura unica. Vediamo nel vangelo che succede: Gesù si …
 
TRASFIGURA: La parola Trasfigurazione è un po’ difficile e per capirla bisogna pensare che contiene dentro un'altra parola, la parola figura
Ma cosa vuol dire che Gesù si trasfigura? Vuol dire che Pietro, Giovanni, Giacomo, non vedono più solo il volto umano del loro Maestro, ma vedono anche il suo volto divino, vedono il suo essere davvero Figlio di Dio.
Voi direte: “Vabbè… ma in che modo lo vedono? Cos’è che accade, esattamente?” 
L’unica cosa che riusciamo a comprendere bene, è questa luce speciale che brilla e s’irradia dal volto di Gesù, come se il suo stesso corpo, tutta la sua persona, fosse diventata un sole luminoso.
Ma a questo punto dobbiamo tornare qui in chiesa e chiederci: cosa suggerisce a noi, questo Vangelo?
Beh, secondo me, questo episodio che abbiamo ascoltato insieme, ci dice che dobbiamo anche noi trasfigurarci, cioè permettere ad ogni persona che ci incontra, a chiunque sta insieme a noi, di riconoscere l’amore di Dio presente nel nostro cuore!
Pensate ai campi scuola, ad una bellissima avventura, noi abbiamo vissuto dei giorni con Gesù, siamo stati a stretto contatto, ci siamo divertiti da matti ma con la giusta luce, quella di Gesù. Abbiamo toccato un po’ la sua presenza perché tra di noi regnava la gioia, l’amore vicendevole. 
Ogni volta che abbiamo amato come ci ha insegnato ad amare Gesù, anche noi ci siamo trasfigurati! 
Se sappiamo essere generosi, accoglienti con gli altri, se sappiamo perdonare chi ci tratta male, condividere le cose che abbiamo e quello che sappiamo fare, allora amiamo davvero.
E, infine, per far trasparire l’amore di Dio, è importante che sul nostro volto ci sia un bel sorriso! Chi ha nel cuore l’amore di Dio, ha nel cuore la gioia più grande che c’è! Lasciamola uscire, che tutti la vedano e gioiscano insieme a noi!
 
Secondo personaggio è:
 
PIETRO e compagni: Lo sappiamo bene che intorno a Gesù c’erano i suoi discepoli. Gesù porta con sé, distaccandoli dagli altri, Pietro Giacomo e Giovanni sul monte Tabor. I tre apostoli, son saliti tranquilli tranquilli sul monte e forse storditi e appesantiti dalla giornata si addormentano; al risveglio la visione di Gesù che parla con il profeta Elia e Mosè li lascia ancor più disorientati. Le emozioni, per i tre apostoli, sono davvero troppe e il Vangelo ci dice che cadono, nascondendo il volto a terra, quasi per non vedere più nulla!
 
Hanno visto veramente il vero volto di Dio, se ne stanno lì, senza fiato, a guardare il volto del Maestro diventato così meravigliosamente luminoso, e non sanno che fare, che pensare. 
Ma Gesù li rialza prendendoli per mano.
Pietro, sorpreso e confuso, chiede a Gesù di poter rimanere lì tutti insieme; l'evangelista sottolinea che “egli non sapeva quello che diceva”, cioè non sa cosa dire e fare. Di certo, non fa proprio una bella figura! Pietro ragazzi rappresenta ognuno di voi quando ha raggiunto quel campo, ognuno era arrivato pensando solo a se stesso, alcuni pensando di riposarsi, di rilassarsi, ma non è stato così vero? Ogni sera si andava a letto distrutti. Pietro fa un errore, proprio come noi, resta con i piedi per 
 
TERRA: lo sapete che il nome Pietro significa proprio “pietra” “roccia” che richiama la terra. Beh! Possiamo dire che Pietro è una testa dura, pur stando a stretto contatto con Gesù non capisce che Gesù gli sta offrendo, un momento privilegiato della sua divinità. Pietro pensa a sé, alle sue comodità “Facciamo 3 tende” restiamo insieme solo noi. Anche noi abbiamo fatto l’esperienza di Pietro, arrivati al campo ognuno pensava di avere le sue comodità, il suo telefonino, la sua stanzetta, la sua privacy ma non è stato così vero ragazzi? Siamo stati un po’ duri ai richiami dei nostri animatori a ritornare nella giusta direzione.
 
Per concludere abbiamo il protagonista per eccellenza
DIO:Non so se ci avete fatto caso, ma in questa pagina del Vangelo siamo alla presenza dell’amore vero: c’è Gesù, raccolto in preghiera, e c’è la voce del Padre che ci parla del Figlio suo.
Vien proprio da rimanere in silenzio, pieni di stupore!
A me colpisce tanto un dettaglio: qui non è Gesù che ci parla del Padre, ma è Dio Padre in persona che fa udire la sua voce! Non ci possono essere dubbi: il Padre ripete che Gesù è davvero suo Figlio. Questa voce dal cielo non la sente solo Gesù, la sentono anche Pietro e i suoi amici.
E che cosa dice, il Signore Dio?
Pronuncia una stupenda dichiarazione di amore nei confronti del Figlio Gesù: “Questi è il Figlio mio, Ascoltatelo”.Ragazzi, solo due volte, nel vangelo, Dio è intervenuto in favore di Gesù in quanto Figlio suo: nel Battesimo al Giordano dicendo “Amatelo” e oggi “Ascoltatelo”.
 
ASCOLTATELO: Dio Padre chiede ai suoi discepoli, e a noi, di ascoltare Gesù dunque il modo migliore per prepararci alla Pasqua è ascoltare la parola che Gesù è venuto a donarci. Ascoltarla con le orecchie, certo, ma soprattutto ascoltarla con il cuore, facendo diventare vita il Vangelo.
Mi direte: ma questa cosa ce la siamo detti tante volte!
Certamente! Ma riusciamo a vivere bene tutto il Vangelo?
Forse voi si, ve lo auguro!
Io ancora no, se devo dirvi la verità. E forse c’è qualcuno che si trova nella mia stessa situazione, che fa ancora un po’ fatica a trasformare il Vangelo in vita. Ebbene, l’invito chiaro del Padre è appunto questo: “Ascolta Gesù, vivi come Lui, ama come Lui”.
 
Ragazzi arrivati a questo punto ecco la chiave di lettura di questo vangelo:
 
PREGHIERA: qualcuno mi dirà ma io non so pregare, come si fa? La preghiera, ragazzi è uno strumento di amicizia, un momento per dialogare con Dio… Lui ci aspetta, aspetta le nostre confidenze, le stesse che raccontiamo alla mamma, al papà e ai nostri amici. Gesù oggi nell’immagine del vangelo come potete notare ci indica il luogo per pregare, LA MONTAGNA. Durante la preghiera, porta con sé i suoi discepoli. Sapete cosa significa? Egli è il nostro compagno di viaggio che non vuole fare la strada da solo ma ci insegna a pregare con Lui e per Lui. Pregare ci trasforma: tu diventi ciò che ascolti, ciò che ami, la preghiera ci fa rimanere con i piedi per terra e la testa rivolta al cielo. 
 
IN SINTESI
 
Oggi Gesù ci ricorda che non dobbiamo essere come PIETRO
cioè guardare solo a noi stessi,
ma rivolgere il nostro sguardo in alto, 
PREGARE per riempirci dell’amore di Dio.
Attraverso la PREGHIERA
stando a contatto con Gesù, anche noi riusciremo
a TRASFIGURARCI cioè a 
essere pieni dell’amore di Dio.
Ricordate: egli ci aspetta, vuole che noi CRESCIAMO
Con Lui.