VANGELO 13 FEBBRAIO 2022

      SESTA DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO C


                                                                                                Audio Omelia

Questa domenica Gesù ci porta, insieme ai suoi discepoli, in un luogo pianeggiante fuori dalla città di Gerusalemme e una grande folla ha seguito Gesù, per parlarci di una cosa importantissima: le beatitudini. 
Pensate un po'... Gesù ci insegna come dobbiamo fare per essere "beati" cioè super super felici.
Oggi cercheremo di capire cosa significa essere BEATI.
  
 
Personaggio centrale è Gesù che, con il suo discorso, vuole spiegarci 3 parole:
  
BEATI: Quando diciamo a qualcuno: "Beato te!", che cosa vogliamo dire?
Vogliamo dirgli: "Felice te! Fortunato te! Puoi essere ben contento!"
Sì, dire a qualcuno che è beato è un modo per indicare il massimo della felicità: star bene, contenti, sereni, senza preoccupazioni né dolori. Gesù iniziando il suo discorso dice "Beati i poveri". I poveri? Quelli che non hanno niente? Sono loro i super felici? Possibile che Gesù dica beati quelli che hanno fame? Quelli che piangono? Loro sono i super felici? Qualcosa non torna. Per avere la super felicità dobbiamo essere come loro? Ehi! Ma come? Senti, Signore, questo discorso proprio non mi piace! Ma Gesù non si ferma e aggiunge anche di essere ….
  
ALLEGRI (RALLEGRARSI): Gesù usa questa parola nei confronti dei beati, vuole dare la motivazione per cui può sgorgare la super felicità proprio per chi è povero, affamato, triste. La vera beatitudine non è essere poveri, ma capire che la povertà è una condizione per entrare nel Regno. Non è avere fame, ma saper riconoscere la presenza di Gesù in quelli che hanno fame; non è piangere ma avere la certezza che tutte le nostre lacrime saranno asciugate. Ma attenzione! Gesù dice anche un’altra cosa….
 
GUAI:con questa parola Gesù non vuole terrorizzarci ma scuotere le coscienze di tutti. Non pensate di star bene voi e non pensare agli altri! Egli non dice che essere ricchi, essere sazi e ridere sono cose sbagliate: dice che non dobbiamo accontentarci di essere felici per queste cose, ma invece dobbiamo sempre tenere lo sguardo rivolto al cielo, al luogo in cui davvero saremo felici. Di non accumulare nulla su questa terra di materiale, ma accumulare gesti di solidarietà nel nostro cuore per presentarli a Dio.
 
 
 
In poche parole oggi Gesù ci svela un segreto per fare tutto ciò: 
  
CONDIVIDERE:Questa parola è composta da con più dividere cioè condividere qualcosa con chi c’è accanto. Quando condividiamo quel poco o molto che abbiamo con l’altro, quando cerchiamo di consolare chi ha un dolore nel cuore, quando cerchiamo di vedere al di là delle apparenze, quando cerchiamo di portare la pace dove ci sono discussioni e malintesi, aiutiamo il Regno di Dio a diventare presente per tutti: per noi e per le persone che abbiamo accanto. 
La CONDIVISIONE è la strada che porta alla super felicità e solo così saremo veramente BEATI.
Dite che è difficile? Però è possibile! Vi assicuro che è possibile anche ai più giovani e persino ai bambini. Gesù oggi ci dice: Amici miei datevi da fare, impegnatevi per cambiare questo mondo, per alleviare le sofferenze, asciugare le lacrime, consolare, ascoltare. Beati voi che vi darete da fare per portare la beatitudine nel mondo!
                                                                             
                                                                                         Gesù è sempre "in".
                                                                   La "in" di in-clusivo, che non esclude nessuno,
                                                                     soprattutto i poveri e quelli che non contano.
 
Gesù è "in", non vuole che tu sia in-felice, da questo il suo messaggio di gioia, di beatitudine.
Gesù è "in", perché è in-credibile il suo modo di amare e vuole che anche tu sia credibile.
Gesù è "in", perché non vuole ci siano persone in-accessibili, ma che stiano vicini e uniti.
Gesù è "in", perché non vuole che tu viva un percorso in-certo, egli è via, verità e vita. È la certezza che da senso alla vita.
Gesù è "in", perché desidera che viviamo in-adattati ad un mondo superficiale e mancante di solidarietà.