Sabato 2 gennaio 2021: Per la preghiera personale e familiare - Lectio divina sulla Liturgia della Parola del giorno

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  • sabato | 2 gennaio 2021

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Lectio sabato 2 gennaio 2021

Sabato fra l’Ottava di Natale (Anno B)
Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno

 
1 Lettera di Giovanni 2, 22 - 28
Giovanni 1, 19 - 28 
 
 
1) Preghiera 
O Dio, che hai illuminato la tua Chiesa con l’insegnamento e l’esempio dei santi Basilio e Gregorio Nazianzeno, donaci uno spirito umile e ardente, per conoscere la tua verità e attuarla con un coraggioso programma di vita.
 
Basilio (Cesarea di Cappadocia, attuale Kaysery, Turchia, 330 – 1 gennaio 379), vescovo della sua città natale (370), fu una delle figure più significative della Chiesa nel sec. IV: geniale guida dei suoi fedeli, difensore tenace della fede e della libertà della Chiesa, instauratore di nuove forme di vita comunitaria, creatore di istituzioni caritative, promotore di liturgia (vedi l’anafora che porta il suo nome) e autore fecondo nel campo ascetico (Le Grandi e Piccole Regole), teologico e omiletico.
Gregorio (Nazianzo, attuale Nemisi in Turchia, 330 – 25 gennaio 389/390) condivise con l’amico Basilio la formazione culturale e il fervore mistico. Fu eletto patriarca di Costantinopoli nel 381. Temperamento di teologo e uomo di governo, rivelò nelle sue opere oratorie e poetiche l’intelligenza e l’esperienza del Cristo vivente e operante nei santi misteri.
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2) Lettura: 1 Lettera di Giovanni 2, 22 - 28
Figlioli, chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre. Quanto a voi, quello che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quello che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna. Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di ingannarvi. E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che qualcuno vi istruisca. Ma, come la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera e non mentisce, così voi rimanete in lui come essa vi ha istruito. 
E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo avere fiducia quando egli si manifesterà e non veniamo da lui svergognati alla sua venuta.
 
3) Riflessione su 1 Lettera di Giovanni 2, 22 - 28
• “Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio”. Negare che Gesù sia il Cristo, è negare che sia il Messia promesso, e quindi separarlo dalle Scritture. Gli anticristi mentono perché conoscono le Scritture, e la testimonianza apostolica, come quella della Chiesa. Ma non solo negano che Cristo sia il Messia atteso, ma anche che sia il Figlio di Dio; infatti: “L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio”. 
 
? “Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre”. Chi “nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre”; parole queste rivolte a chi credeva di avere accesso al Padre rifiutando Cristo, perché odiatore della croce di Cristo. Chi crede nel Figlio e ne professa la fede “possiede anche il Padre”; infatti i due non si possono separare perché sono “una cosa sola” (Gv 10,30). 
 
• “E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna”. Gesù è il “Verbo della vita” (1,1), che toglie all’uomo la morte: quella interiore (Cf. Mt 8,22; Lc 15,24; Rm 6,23; Ap 3,1) e quella fisica. Il “Verbo della vita” dona, nella grazia dello Spirito Santo, inabitante nel credente che fa la volontà di Dio, la partecipazione in Lui, con Lui, per Lui, alla vita Trinitaria, e ciò è la vita eterna perché Dio è vita e eternità. Nel tempo avviene nella fede (3,15) (Gv 3,16; 6,47; 17,3); nel cielo avviene nella pienezza della visione (3,2). 
La vita eterna include strettamente la risurrezione gloriosa per chi ha accolto Cristo e ne ha vissuto la parola; non così per chi rifiuta Cristo; (Dn 12,2): “Gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna”. 
 
• “Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di ingannarvi. E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che qualcuno vi istruisca”. “L’unzione che avete ricevuto da lui rimaneL’unzione è avvenuta con l’olio spirituale dello Spirito Santo, che ha come effetto la presenza stabile dei suoi sette doni (Is 11,2; 42,1; 61,1; Lc 4,18). Dopo avere ricevuto l’annuncio del Vangelo e la catechesi battesimale i cristiani hanno l’azione dello Spirito Santo, ciò nella comunione con la Chiesa e nell’ascolto del magistero (4,6). Tale azione li rende avvertiti degli errori dei falsi maestri fino al punto di poterli confutare. Essi posseggono la conoscenza della Verità (2,24) e nessuno può dire di avere qualcosa di diverso da insegnare (Gv 6,45; Gal 1,8; Eb 8,11), traendo così in inganno. 
 
• “Ma, come la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera e non mentisce, così voi rimanete in lui come essa vi ha istruito”. “La sua unzioneL’unzione essendo avvenuta con olio spirituale coincide con l’azione dello Spirito Santo; essa non mente, non allontana da Dio, ma illustrando la Verità rende saldi i credenti di fronte alle menzogne degli anticristi.
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4) Lettura: Vangelo secondo Giovanni 1, 19 - 28  
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
 
5) Riflessione sul Vangelo secondo Giovanni 1, 19 - 28   
Il vangelo di oggi parla della testimonianza di Giovanni Battista. I giudei mandarono “sacerdoti e leviti” ad interrogarlo. Allo stesso modo, alcuni anni dopo, manderanno persone a controllare l’attività di Gesù (Mc 3,22). C’è una somiglianza molto grande tra le risposte della gente nei riguardi di Gesù e le domande che le autorità rivolgono a Giovanni. Gesù chiede ai discepoli: “Chi dice la gente che io sono?” Loro rispondono: “Elia, Giovanni Battista, Geremia, uno dei profeti” (cf. Mc 8,27-28). Le autorità rivolgono le stesse domande a Gesù: “Sei tu il Messia, o Elia, il profeta?” Giovanni risponde citando il profeta Isaia: “Io sono una voce che grida nel deserto: preparate il cammino al Signore”. Gli altri tre vangeli contengono la stessa affermazione nei riguardi di Giovanni: lui non è il Messia, ma è venuto a preparare la venuta del messia (cf. Mc 1,3; Mt 3,3; Lc 3,4). Tutti e quattro i vangeli prestano molta attenzione all’attività ed alla testimonianza di Giovanni Battista. Qual’è il motivo di questa insistenza da parte loro nel dire che Giovanni non è il Messia?
 
Voce di uno che grida nel deserto.
La voce nel deserto è il grido, l'annuncio di un solitario che costata che le sue parole si perdono inascoltate nelle dune. La voce che proclama una presenza e d'intorno il silenzio muto o il chiasso dei lontani. Accade ancora perché il frastuono è grande e soffoca le voci autentiche, anche quelle di chi umilmente parla nel nome del Signore. Le voci cadono nel deserto anche quando si ammassano le folle se queste sono affette da sordità spirituale. Non si ascolta e non si riconoscono i profeti. «Chi sei tu?» - chiedono a Giovanni Battista. L'identità del profeta è riposta unicamente nella sua missione; per mandato divino egli parla e quanto proclama va accolto con la fede. Il profeta non parla di sé, non ha un messaggio proprio da proporre né verità personali da scandire: parla la parola di Dio, è un intermediario tra cielo e terra, tra Dio e gli uomini. Il Battista ha una missione davvero speciale: egli deve additare al mondo l'Agnello di Dio che viene a cancellare il peccato del mondo. Invita alla conversione, rifiuta le false identificazioni che alcuni fanno sulla sua persona, ribadisce che egli sta preparando la strada a colui al quale non è degno di sciogliere il legaccio del sandalo. Egli è il testimone del Cristo già presente nel mondo e che sta per iniziare la sua missione. Egli afferma che la vera adesione non deve essere rivolta alla sua persona, ma al Messia, al salvatore del mondo. Ai nostri giorni non mancano profeti, sono pochi gli ascoltatori attenti.
 
Giovanni Battista fu messo a morte da Erode attorno all’anno 30. Ma fino alla fine del primo secolo, epoca in cui fu scritto il Quarto Vangelo, Giovanni continuava ad essere considerato un leader tra i giudei. Ed anche dopo la sua morte, il ricordo di Giovanni continuava ad esercitare un forte influsso nel vissuto della fede della gente. Era considerato un profeta (Mc 11,32). Era il primo grande profeta che apparve dopo secoli di assenza dei profeti. Molti lo consideravano il Messia. Quando negli anni 50, Paolo passò per Efeso, in Asia Minore, incontrò un gruppo di persone che erano state battezzate con il battesimo di Giovanni (cf. At 19,1-4). Per questo, era importante divulgare la testimonianza dello stesso Giovanni Battista, dicendo che non era il Messia ed indicare invece Gesù come il Messia. E così, Giovanni stesso contribuisce ad irradiare meglio la Buona Notizia di Gesù.
 
• “Come mai tu battezzi se non sei né il Messia, né Elia, né il profeta? La risposta di Giovanni è un’altra affermazione con la quale indica che Gesù è il Messia: “Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo". E un poco più avanti (Gv 1,33), Giovanni fa allusione alle profezie che annunciavano l’effusione dello Spirito per i tempi messianici: “Colui sul quale vedrete scendere lo Spirito e posarsi su di lui, costui battezza con lo Spirito Santo” (cf. Is 11,1-9; Ez 36,25-27; Gioele 3,1-2).
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6) Per un confronto personale
• Hai avuto nella tua vita qualche Giovanni Battista che ha preparato in te il cammino per accogliere Gesù?
• Giovanni fu umile. Non si fece più grande di quello che era in realtà: tu sei stato battista per qualcuno?
 
 
7) Preghiera finale: Salmo 97 
Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.
 
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
 
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
 
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni!