Per la preghiera personale e familiare: Lectio divina sulla Liturgia della Parola del giorno - sabato 10 ottobre 2020

Dettagli evento

  • sabato | 10 ottobre 2020

____________________________________________________________________________________________________________________

Per prendere visione delle Lectio Divine finora pubblicate 

_____________________________________________________________________________________________________________________

Per prendere visione della Lectio Divina di oggi 

_____________________________________________________________________________________________________________________

Lectio sabato 10 ottobre 2020
 
Sabato della Ventisettesima Settimana del Tempo Ordinario (Anno A) 
 
 
 Lettera ai Galati 3, 22 - 29
Luca 11, 27 - 28  
 
 
1) Preghiera 
O Dio, fonte di ogni bene, che esaudisci le preghiere del tuo popolo al di là di ogni desiderio e di ogni merito, effondi su di noi la tua misericordia: perdona ciò che la coscienza teme e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
______________________________________________________________________________
 
 
2) Lettura: Lettera ai Galati 3, 22 - 29
Fratelli, la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché la promessa venisse data ai credenti mediante la fede in Gesù Cristo. Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
 
3) Riflessione su Lettera ai Galati 3, 22 - 29
Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. (Gal 3,26-27) - Come vivere questa Parola?
"Tutti voi siete figli di Dio": un'espressione a cui si rischia di fare l'abitudine, tanto è usuale. Un po' come avviene nell'ambito della famiglia. Normalmente si prende coscienza di essere "figli" quando si comincia ad essere padri/madri. O meglio, è allora che si comprende lo spessore di questa espressione che non registra semplicemente un dato di fatto. 
No, non è per nulla scontato che noi possiamo rivolgerci a Dio chiamandolo "Padre": è un dono totalmente gratuito e inimmaginabile a livello umano. Chi avrebbe mai osato non solo chiedere, ma anche solo desiderare tanto?
Eppure Dio ci ha sognati così quando ha pronunciato il nostro nome chiamandoci alla vita. Il sublime mistero dell'incarnazione concretizza sotto i nostri occhi ciò che ognuno di noi è chiamato ad essere: figli, come il Figlio. Di più: figli "nel" Figlio, una cosa sola con lui, in lui.
 
Paolo parla di un "rivestirci di Cristo", ma non va assolutamente inteso come un qualcosa che viene a sovrapporsi alla nostra realtà profonda, come un abito, appunto, da cui ci distinguiamo. L'essere figlio è nel nostro DNA, in quell'essere immagine di Dio che il no del peccato ha deturpato, ma che non può annullare. Urge solo un'opera ardita di restauro, per cui ci sentiamo inadeguati.
Ed ecco l'opera redentiva che ci raggiunge tramite il Battesimo: un'immersione nel "sì" all'amore di Cristo perché morti al peccato riemergiamo creature rinnovate nel nostro essere filiale.
Quest'oggi vogliamo immergerci nella contemplazione di questo sublime mistero per assumere sempre più consapevolmente e gioiosamente la nostra realtà filiale.
Padre! Quale gioia poterti chiamare così, sapendo che non si tratta di un modo di dire, ma di una realtà stupenda, e ciò grazie a Cristo e allo Spirito Santo che ci inabita! Donaci un cuore veramente filiale per corrispondere al tuo dono.
Ecco la voce di un Dottore della Chiesa Santa Teresa di Gesù: Poiché Gesù vi ha dato un Padre così buono, procurate di essere tali da gettarvi fra le sue braccia e godere della sua compagnia.
______________________________________________________________________________
4) Lettura: Vangelo secondo Luca 11, 27 - 28  
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». 
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
 
5) Riflessione sul Vangelo secondo Luca 11, 27 - 28 
L’uomo battezzato può cadere di nuovo, a causa dei suoi peccati, nella schiavitù di Satana. Noi apprendiamo oggi che questo pericolo non minaccia colui che, seguendo l’esempio di Maria, ascolta e mette in pratica la parola divina annunciata da Cristo. 
Ogni madre è felice e fiera dei propri figli. Come comprendiamo allora l’esclamazione di questa donna, persa nella folla e soggiogata da Cristo! Cristo completa il suo pio augurio ponendosi al di sopra dei legami familiari che lo uniscono a Maria. Perché chiunque osserva la parola di Dio, riceve lo Spirito Santo che lo unisce a Gesù e a Dio con legami più forti di quelli carnali. Per questo Gesù designa come “beati” quelli che ascoltano le sue parole e le osservano. Questa benedizione si applica innanzi tutto a sua madre, che è la migliore fra i suoi discepoli, la Figlia del Figlio. La replica di Gesù contiene un elogio discreto di Maria. Poiché Maria è, dopo Gesù, la più attenta alla parola di Dio e la più fedele nel metterla in pratica. Proprio in questo risiede la sua grandezza, e non solo nella sua maternità. Nel contesto del Vangelo di oggi, Maria è vista come la serva del Signore che ascolta e crede.
 
Beati coloro che ascoltano la parola di Dio.
Le parole che ascoltiamo oggi riecheggiano l'inizio del Vangelo di Luca, quando una donna benedice Maria, come aveva fatto Elisabetta, vedendo avverarsi in lei le promesse fatte ad Abramo. È La tipica lode di una madre che invidia un'altra madre. Gesù risponde, chiarendo il vero oggetto della beatitudine: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano". La vera beatitudine di Maria non consiste nella sua maternità fisica, né perché avvertiva che l'Eterno prendeva il ritmo e la cadenza dei suoi giorni, ma fu beata perché ha creduto. Maria fu la prima che ascoltò e disse: "Eccomi, sono la serva del Signore". La sua maternità, prima che nel ventre, fu nell'orecchio e nel cuore. Essa obbedì, e per questo fu madre. La sua stessa beatitudine è quindi di chiunque accoglie il seme della Parola. Per l'ascolto di Maria il Verbo di Dio si è fatto sua carne. L'ascolto, come lo fu all'inizio, così resta per tutto il tempo successivo il principio dell'incarnazione. Ora Gesù che annuncia la Parola diviene la Parola che lo annuncia. Si passa dal tempo di Gesù a quello della Chiesa. Essa nell'ascolto e nella custodia della Parola, si fa contemporanea a lui. Il Verbo, fatto carne in Gesù nel seno di Maria, è tornato ad essere Parola scritta per farsi carne in chi l'ascolta.
 
• Luca 11,27: L’esclamazione della donna. “In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce in mezzo alla folla e disse: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”. L’immaginazione creativa di alcuni apocrifi suggerisce che quella donna era una vicina di Nostra Signora, lì a Nazaret. Aveva un figlio, chiamato Dimas, che, con altri ragazzi della Galilea di quel tempo, entrò in guerra con i romani, fu fatto prigioniero e messo a morte accanto a Gesù. Era il buon ladrone (Lc 23,39-43). Sua madre, avendo sentito parlare del bene che Gesù faceva alla gente, ricordò la sua vicina, Maria, e disse: “Maria deve essere felice con un figlio così!”
 
• Luca 11,28: La risposta di Gesù. Gesù risponde, facendo il più grande elogio di sua madre:Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”. Luca parla poco di Maria: qui (Lc 11,28) e nel Vangelo dell’Infanzia (Lc 1 e 2). Per lui, Luca, Maria è la Figlia di Sion, immagine del nuovo popolo di Dio. Rappresenta Maria modello per la vita delle comunità. Nel Concilio Vaticano II, il documento preparato su Maria fu inserito nel capitolo finale del documento Lumen Gentium sulla Chiesa. Maria è modello per la Chiesa. E soprattutto nel modo in cui Maria si rapporta con la Parola di Dio Luca la considera esempio per la vita delle comunità: “Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano”. Maria ci insegna come accogliere la Parola di Dio, come incarnarla, viverla, approfondirla, farla nascere e crescere, lasciare che ci plasmi, anche quando non la capiamo, o quando ci fa soffrire. 
 
Questa è la visione che soggiace al Vangelo dell’Infanzia (Lc 1 e 2). La chiave per capire questi due capitoli ci è data dal vangelo di oggi: ““Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” Vediamo come in questi capitoli Maria si mette in rapporto con la Parola di Dio.
a) Luca 1,26-38: L’Annunciazione: "Si faccia in me secondo la tua parola!"
Sapere aprirsi, in modo che la Parola di Dio sia accolta e si incarni.
b) Luca 1,39-45: La Visitazione: "Beata colei che ha creduto!"
Saper riconoscere la Parola di Dio in una visita ed in tanti altri fatti della vita.
c) Luca 1,46-56: Il Magnificat: “Il Signore ha fatto in me prodigi!”
Riconoscere la Parola nella storia della gente e pronunciare un canto di resistenza e di speranza.
d) Luca 2,1-20: La Nascita: "Lei meditava tutte queste cose nel suo cuore."
Non c’era posto per loro. Gli emarginati accolgono la Parola.
e) Luca 2,21-32: La Presentazione: "I miei occhi han visto la tua salvezza!"
I molti anni di vita purificano gli occhi.
f) Luca 2,33-38: Simeone ed Anna: "Una spada trafiggerà la tua anima."
Accogliere ed incarnare la parola nella vita, essere segno di contraddizione.
g) Luca 2,39-52: Ai dodici anni, nel tempio: "Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?"
Loro non compresero la Parola che fu detta!
h) Luca 11,27-28: L’elogio alla madre: "Beato il grembo che ti ha portato!"
Beato chi ascolta e mette in pratica la Parola.
______________________________________________________________________________
 
 
6) Per un confronto personale
• Tu riesci a scoprire la Parola viva di Dio nella tua vita?
• Come vivi la devozione a Maria, la madre di Gesù?
 
 
7) Preghiera finale: Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
 
Cantate al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore. 
 
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
 
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.