Professione solenne di Suor Silvana De Vita

dal numero di ottobre 2002 del giornale parrocchiale “Dialogo”
 
Nella parrocchia del Sacro Cuore, tutta una comunità ha festeggiato la professione perpetua di suor Silvana De Vita, che insieme a suor Marina Triglia ha scelto la parrocchia ebolitana per emettere i definitivi voti nella famiglia delle Suore Francescane dei Poveri.
Suor Silvana, è stata una delle prime a frequentare la parrocchia del rione Pescara, istituita nel 1987, che allora aveva come sede, dopo il sisma del 1980, un prefabbricato donato dalla Diocesi di Treviso. La giovane ebolitana faceva parte del Gruppo Caritas che si occupava delle persone che vivevano nei prefabbricati. Dopo l’esperienza parrocchiale, la giovane decise di entrare a far parte della famiglia francescana; noviziato che l’ha portata dopo un periodo di discernimento ad emettere i definitivi voti di castità, povertà e ubbidienza.
La comunità del Sacro Cuore, è stata ben lieta di accogliere tutte le suore della congregazione con i loro familiari. Ben cinquanta famiglie hanno messo a disposizione le loro case per ospitare le 250 persone provenienti da tutta Italia. Il giorno solenne è iniziato il sabato sera con una veglia di preghiera, dove sono stati letti molti pensieri della beata Francesca Schervier, fondatrice nel 1845 ad Aquisgrana, in Germania, delle Suore Francescane dei Poveri, congregazione internazionale con sede a Brooklyn negli Stati Uniti. Le religiose sono principalmente impegnate nel campo sanitario, nella pastorale, e nei servizi sociali. Sono presenti, inoltre, anche in Senegal, in Brasile e in Italia. La mattina dopo nella liturgia concelebrata da molti sacerdoti, tra cui anche don Nello Senatore, ex parroco del Sacro Cuore, le due giovani suore dopo che si sono prostrate a terra durante le litanie dei santi, hanno poi letto la formula della professione innanzi alla superiora generale della famiglia francescana.
La giornata, infine, si è conclusa con il pranzo offerto dalla comunità del Sacro Cuore, che si è svolto nell’oratorio della parrocchia, tra la gratitudine di tutte le religiose e dei loro familiari che in questi due giorni si sono sentiti accolti come in una grande famiglia.