I Domenica

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SPUNTI DI RIFLESSIONE   I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO B)

 

PAROLA CHIAVE: PERSEVERANZA

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VANGELO (Mc 1,12-15)

Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli

 

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».             Parola del Signore

 

 

SPUNTI PER L’OMELIA

 

Buongiorno a tutti ragazzi! State tutti bene? Spero proprio di si, perché oggi iniziamo un percorso bellissimo ma anche piuttosto impegnativo … ma … (Il sacerdote inspira col naso facendo finta di sentire un profumo). Ma non sentite anche voi? Si si … è proprio un bel profumino. Che sarà mai? Forse è rimasta qualche pizza dopo la splendida serata vissuta insieme ieri, con la quinta elementare. No … mi sembra qualcos’altro. Forse è il profumo dei quintali e quintali di dolci preparati da catechisti e genitori per la festa del “Carnevale in Oratorio” che si è tenuta martedì! … Non direi! Ma, insomma, non sentite nulla? Aiutatemi! Sono certo che vi siete accorti che oggi si "respira" un colore diverso qui in Chiesa... il viola. Da qualche anno questo è un colore che ha "preso piede" nei guardaroba, è diventato di moda! Penso che tutti voi abbiate a casa una maglietta o una felpa o qualcos'altro di viola ... Beh, cosa dite del fatto che in Chiesa oggi c'è il viola? Pensate che vogliamo essere alla moda? Certamente no. Il colore viola è un colore che la Chiesa usa sempre nei tempi forti, importanti, grandi … tempi cioè che preparano ad eventi straordinari: per questo si chiamano "forti"! Anche voi usate spesso l'espressione "Che forte!", è vero? La Chiesa usa il viola per dirci che è iniziato il periodo "forte" in preparazione alla Pasqua: la Quaresima. La Quaresima ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo Battesimo nel Giordano e prima del suo ministero pubblico. In questi quaranta giorni siamo costantemente invitati a convertirci a Dio. Sappiamo bene che convertirsi vuol dire "cambiare direzione", cioè cambiare modo di pensare e di comportarci. Ad esempio, se siamo abituati a pensare a cose brutte, a litigare, a disobbedire, a non fare il nostro dovere … dobbiamo fare "dietro front" e abituarci a pensare a cose belle, a fare la pace, ad obbedire, a fare il nostro dovere … Certo che è più comodo il primo modo di comportarci, ci viene più spontaneo, ma non è quello giusto per costruire il Regno di cui abbiamo parlato prima. Le scelte sbagliate ci portano sempre alla "non felicità", ci portano fuori rotta, non ci portano al Paradiso. A proposito del cambiare direzione, sentite questa storiella e state attenti alle conseguenze che possono portare la pigrizia, il non impegno, il non fare niente …

 

STORIELLA

 

Un uomo sedeva in uno scompartimento di un treno. Ad ogni stazione si alzava e guardava fuori del finestrino ansiosamente, poi si risedeva e sospirava dopo aver brontolato il nome della stazione. Dopo quattro o cinque stazioni, il vicino di posto gli chiese preoccupato: "C'è qualcosa che non va? Mi sembra così terribilmente agitato!". L'uomo lo guardò e rispose:"Veramente avrei dovuto cambiare da un bel po' di tempo. Sto andando nella direzione sbagliata. Ma sto così comodo e al caldo qui...".

 

Anche noi a volte preferiamo stare comodi e al caldo, e così non facciamo niente per cambiare … Ma noi non dobbiamo essere come l'uomo del treno! Noi abbiamo il Signore che ci chiama quando abbiamo sbagliato direzione, che ci guida, che ci aiuta a convertirci! Lo fa attraverso la sua Parola e attraverso le persone che ci vogliono bene, i sacerdoti, i catechisti, gli animatori, i genitori ... Ascoltateli sempre: sono la voce di Dio che vuole che prendiate il treno giusto per andare in Paradiso. Dunque, in questo periodo di Quaresima, ci viene chiesto un impegno grande, perché ci dobbiamo preparare per vivere al meglio il mistero della morte e resurrezione di Gesù, evento fondamentale per tutti, a maggior ragione per noi che siamo amici suoi! In questo periodo ce la dobbiamo mettere proprio tutta per vivere bene, per incontrare, per conoscere ed amare sempre di più Gesù! Guardandovi, tutti dovrebbero dire: "Caspita! Quel bambino vuole davvero bene a Gesù!". Certo che le tentazioni sono sempre in agguato. Io direi che sono come un tarlo che cercano di rosicchiare il nostro cuore senza che noi ce ne accorgiamo! Anche Gesù nel deserto è stato tentato. Il Vangelo di oggi inizia così: “In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana …”. Ma come??? Lo Spirito non dovrebbe allontanarci da Satana? E invece porta Gesù proprio incontro al demonio nel deserto. E per quale motivo poi? In questo luogo difficile da abitare, dove manca tutto, dove si fa esperienza di una solitudine molto grande, Gesù ci rimane, non scappa via, sperimenta la nostra stessa fatica di vivere la vita con serietà. Il suo orecchio e il suo cuore – però – guardano a ciò che conta davvero, alla Parola di Dio che non manca mai di parlare e di sostenere il cammino di chi si affida al Suo Amore. Gesù dunque non si è fatto corrodere da questo tarlo delle tentazioni! E sapete perché? Perché aveva con sé un elemento fondamentale. Chi mi aiuta?

 

Un bambino porta all’altare la scritta “PERSEVERANZA” e, dopo averne letto il commento,

lo attacca al pollice della sagoma della mano accanto all’altare.

 

Commento:    C’è chi sa perseverare per davvero: è colui che ama. L’amore non vede ostacoli, non vede difficoltà, non vede sacrifici. E la perseveranza è l’amore provato. La perseveranza è contagiosa. Chi è perseverante incoraggia anche gli altri ad andare fino in fondo.

 

P come “Perseveranza”. E’ questa la traduzione della parola originale greca, la quale però è ricca di contenuto: include anche pazienza, costanza, resistenza, fiducia. La perseveranza è necessaria e indispensabile quando si soffre, quando si è tentati, quando si è portati allo scoraggiamento, quando si è perseguitati. Penso che anche voi vi siate trovati in situazioni di difficoltà in cui vi veniva voglia di mollare tutto … e forse lo avete anche fatto. Ed ora? È il caso di riprendersi e di perseverare. Se pensiamo a quello della Quaresima come ad un cammino vero e proprio, bisogna tener conto che ogni cammino che si rispetti è fatto di lunghi passi e di soste programmate ma anche impreviste. Delle volte si parte con l'entusiasmo di conoscere persone e luoghi nuovi, altre volte si ha il bisogno interiore, quasi fisico di partire, di staccare la spina, di mettere in pausa per un momento lo scorrere dei giorni! Il cammino però non sempre è come ci aspettiamo, alle volte le energie impiegate e le speranze di vedere qualcosa di incantevole, che aiuti a vivere più intensamente la vita, vengono deluse … Una cosa è certa: ogni viaggio – compreso quello della fede – può aiutarci a vedere con occhi nuovi quello che viviamo; ogni tappa ha il suo bivio, la sua scelta: andare avanti e seguire il desiderio del cuore oppure fermarsi a ciò che mi dice “non vale la pena”? Allora, ragazzi, volete essere tra coloro che non si arrendono di fronte alle difficoltà e seguono il loro cuore, oppure pensate che non ne valga la pena perché è troppo faticoso? Bene … se fate parte del primo gruppo, siete perseveranti  o almeno vi impegnate ad esserlo. Gesù di questo è felice e ci permette di sollevarlo, in parte, dal dolore togliendo un pezzo del suo chiodo.

  

PREGHIERA FINALE

 

Signore, ti amo con tutte le forze.
Proteggi il nostro amore dalla mia debolezza.
Dal pericolo che un giorno
cerchi la felicità su altre strade.
Quando l'amore si affievolisce,
diventa un'abitudine.
Quando riscoprirlo, ogni mattina
non è più una gioia.
Signore, proteggi il nostro amore, non dagli altri,
che non possono nulla contro di lui, ma da me.
Dal mio egoismo e dal mio orgoglio,
dalla mia pigrizia e dalla mia paura.
E' così forte e così fragile!
Signore, il tuo amore è tutto per me.
Il tuo amore mi rende pienamente felice.

 

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