Scheda 2

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Le mani di Gesù

 

Forse non abbiamo mai pensato, eppure possiamo giudicare una persona da come usa le mani.

Mi frego le mani, tengo le mani in tasca, l'ho preso con le mani nel sacco, metto la mano sulla coscienza, ti tengo per mano, sono nelle tue mani, a mani giunte, col cuore in mano...

Anche le mani di Gesù parlano, e ci fanno una sua stupenda fotografia.

 

Mani aperte

Lo scrittore Stefano Jacomuzzi, a commento del fatto dell'adultera perdonata, mette in bocca a Gesù queste belle parole:

«Eppure quanti ancora si chineranno a raccogliere la pietra per scagliarla nel mio nome.

Trattieni sempre la tua mano, Pietro, trattieni le mani di tutti.

Dirai loro che nella mia legge le mani si aprono per sollevare e raccogliere, non si chiudono per colpire!».

Così erano le mani di Gesù: aperte per raccogliere ed innalzare, mai chiuse per trattenere la pietra da lanciare a colpire ed umiliare.

Mani aperte di Gesù, perché mani nude, mani libere da tutto: dal denaro, dalle cose, dal possesso; mani distaccate da ogni tipo di preda.

 

Mani scandalose

Scandalose perché toccavano gli intoccabili.

Il lebbroso, ad esempio, era considerato impuro (Lv 13,45-46). Gesù lo tocca e gli toglie la malattia. Avrebbe potuto guarirlo senza toccarlo, invece, di proposito, lo tocca (Mc 1,40-42).

Gesù non temeva di sporcarsi le mani.

Con la scusa di amare Dio, non si dispensava dall'amare gli uomini, dall'abbassarsi fino a lavare loro i piedi: «Cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto (Gv 13,5).

Sono proprio queste mani che lavano i piedi, a darci la più bella definizione dell'amore cristiano contenuta nei vangeli.

Gesù non ha mai definito l'amore con parole, ma sempre con gesti.

Ebbene, tra tutti (l'abbraccio dei bambini, la moltiplicazione di pani e pesci, le guarigioni...), questa, della lavanda dei piedi, è la definizione più alta: amare significa farsi schiavo degli altri (mettersi il grembiule e lavare i piedi erano, allora, funzioni caratteristiche dello schiavo).

 

Mani callose

Gesù ha sfruttato le mani.

Ha sempre lavorato sodo per tutta la vita, da Nazareth dove faceva il falegname, fino agli ultimi anni spesi interamente senza perdere un minuto di tempo.

E così le sue mani sono diventate ancora più preziose.

Non basta, infatti, avere mani pulite, mani libere, bisogna anche averle callose.

Raoul Follereau l'apostolo francese che ha speso la vita per i lebbrosi, raccontava:

«Ho sognato un uomo che si presentava al giudizio di Dio. "Vedi, mio Signore - gli diceva - io ho osservato la tua legge, non ho fatto nulla di disonesto, di cattivo o di empio. Signore, le mie mani sono pure. Senza dubbio - gli rispose il buon Dio, - ma le tue mani sono anche vuote».

 

Mani generose

Toccava gli occhi dei ciechi e guarivano (Gv 9,13).

Toccava i lebbrosi e la loro pelle rifioriva (Lc 13,45-46).

Prendeva la mano dei morti e li faceva risuscitare (Mt 9,25).

Accarezzava i bambini e questi sorridevano (Mc 10,13-16).

E sotto gli occhi di tutti che il nostro tempo sta attraversando più di una crisi.

Per il filosofo Gianfranco Morra, le principali sono:

la crisi ecologica: intere specie di animali e di vegetali spariscono;

la crisi energetica: in un anno consumiamo ciò che la natura ha prodotto in cento milioni di anni;

la crisi atomica: le armi nucleari hanno la possibilità di sterminare, per sempre, la vita sull'intero pianeta;

la crisi psicologica: gli ammalati psichici sono in fortissimo aumento;

la crisi genetica: si è arrivati alla possibilità della manipolazione delle strutture della vita, possibilità così pericolosa da intimidire gli stessi scienziati.

Tutte crisi estremamente gravi.

La più drammatica tra tutte, però, è, a detta dello stesso filosofo, «la crisi della solidarietà», la crisi delle mani che non si danno più una mano.

Crisi davvero drammatica perché, come dice lo scrittore Guido Ceronetti, «le mani in mancanza di carezze incideranno con le lamette i polsi».

Crisi di mani cristiane.

«Cara mamma - scriveva un missionario - le mie mani oggi hanno stretto migliaia di mattoni. Questa sera mi fanno male, tanto che faccio fatica a tenere la penna in mano, però il muro dell'ospedale, che sto costruendo, si è innalzato di qualche metro».

Così sono le mani cristiane.

«È da anni che nessuno mi stringeva la mano così», diceva un barbone a Madre Teresa di Calcutta che lo aveva avvicinato con la gioia ed il calore che avevano le mani «cristiane» di Gesù.

 

Mani piagate

A proposito don Primo Mazzolari ha scritto una bellissima preghiera che merita, davvero, essere meditata.

“Signore, ci sono mani che contano volentieri il denaro; mani che legano le mani degli umili; mani che applaudono le prepotenze dei violenti; mani che spogliano i poveri; mani che inchiodano perché nessuno ci contenda il nostro privilegio; mani che non cercano di lavare le proprie viltà; mani che scrivono contro la verità; mani che trapassano i cuori. Se potessimo dimenticare queste mani, se ci fosse un'acqua per lavare queste mani... Per dimenticare le mie mani, ho bisogno di guardare altre mani, di sostituire le mie mani spietate con le mani piagate del Cristo”.

 

LA PREGHIERA DELLE MANI

 

Dio non ha mani: ha le tue mani.

L'amore non ha mani: ha le tue mani.

Il pane e l'acqua non hanno le mani: hanno le tue mani.

La musica non ha mani: ha le tue mani.

Il colore non ha mani: ha le tue mani.

Il fratello non ha mani: ha le tue mani...

Tu hai le mani: aiuta Dio che ti ha donato le mani.

(Anonimo)

 

La vetta è lui

Gli psicologi dicono: «Dimmi con chi ti identifichi, e ti dirò come andrai a finire»; cioè: «Dimmi chi prendi come modello e ti dirò quanto e come crescerai».

Chi prende come modello Gesù, non può che diventare uomo alla massima potenza.

Cristo è il grande forgiatore di personalità.

Persino un ateo come Friedrich Nietzsche non ha potuto fare a meno di dire:

«Da Cristo in giù è solo pianura». la vetta è lui!

 

Dare la mano

Quante cose si possono fare con le mani!

Tra tutte, però, la cosa più preziosa e grande è questa: dare la mano.

Dare la mano non vuol dire passare ad un altro qualche etto del nostro corpo, formato da 27 ossa, 18 articolazioni e circa 40 muscoli.

Dare la mano è ben altro: è passare un pezzo d'anima!

Dare la mano significa mille cose.

Significa: sono disarmato e quindi ti sono amico.

(Tra parentesi, un tempo aveva proprio questo significato: non ho la mano armata di spada e quindi ti sono amico).

Dare la mano significa dire: faccio pace, ti stimo, sto bene con te, ti amo.

Dare la mano è un capolavoro di civiltà e bontà.

 

Le mani che piacciono a Dio

Dice il Signore a chi batte alla porta del suo Regno:

«Fammi vedere le mani, saprò io se ne sei degno».

L'operaio fa vedere le sue mani dure di calli, han toccato tutta la vita ferro, fuoco, metalli.

Sono vuote di ogni ricchezza, nere, stanche, pesanti.

Dice il Signore: «Che bellezza, così sono le mani dei santi».

(Renzo Pezzani)

 

La storia nelle mani dell’uomo

In principio la Terra era tutta sbagliata, renderla più abitabile fu una bella fatica.

Per passare i fiumi non c'erano ponti.

Non c'erano sentieri per salire sui monti.

Ti volevi sedere? Neanche l'ombra di un panchetto.

Cascavi dal sonno? Non esisteva il letto.

Per non pungersi i piedi, né scarpe né stivali.

Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali.

Per fare una partita non c'erano palloni.

Mancava la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni, anzi a guardare bene mancava anche la pasta.

Non c'era nulla di niente. Zero via zero, e basta.

C'erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare, e agli errori più grossi si poté rimediare.

Da correggere, però, ne restano ancora tanti: rimboccatevi le maniche, c'è lavoro per tutti quanti.

(Gianni Rodari)

 

 

SCEGLI ILTUO SMS

 

  • Non puntare il dito contro qualcuno, se prima non l'hai intinto nel miele.

  • Il miglior posto per trovare una mano soccorritrice è in fondo al tuo braccio.

  • Le mani che aiutano sono più sacre delle bocche che pregano.

  • «Ti ho disegnato sulle palme delle mie mani» (Isaia 41,16)

  • Quando si punta un dito, quattro si rivolgono all'accusatore.

  • Al termine della vita, le mani non saranno giudicate se sporche, ma se vuote.

  • Nessuno cade mai fuori dalla mano di Dio!

  • «Dopo certi applausi, bisognerebbe lavarsi le mani». (Don Antonio Mazzi)

  • Chi dà, ha le mani piene di Dio.

  • Quando l'uomo congiunge le mani, Dio apre le sue.

  • «Io non sono che una piccola matita nelle mani di Dio». (Madre Teresa di Calcutta)

 

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