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Riapre il santuario di S. Antonio da Padova

di Paolo Sgroia

 

Dopo alcuni anni di chiusura dovuti a restauri finalmente la chiesa della SS. Trinità, comunemente detta di S. Antonio, il 21 aprile 2007 è stata riaperta al culto. Per l’occasione il rettore don Enzo Caponigro ha fatto giungere in Eboli, città di fede e di pace, come ama definirla il dinamico presbitero, le reliquie del corpo di S. Antonio da Padova.

I resti sacri del santo patavino, amato non solo in Italia ma in tutto il mondo, sono stati accolti in piazza della Repubblica da tantissimi fedeli, dai sindaci di Eboli e di Campagna, dall’assessore provinciale Massimo Cariello e da tantissime personalità di ogni ordine e grado. Poi è iniziata una processione per le vie di Eboli, ed in particolare per Corso Umberto I, per le strade dei quartieri spagnoli passando davanti alle chiese di S. Nicola de Schola Graeca e di S. Biagio, ed infine inerpicandosi per la salita S. Antonio per giungere infine sulla piazzetta antistante la chiesa della SS. Trinità.

Ad aspettare le reliquie c’era mons. Gerardo Pierro, arcivescovo di Salerno, che è giunto direttamente al santuario per ammirare i lavori di restauro della bellissima chiesa ebolitana, una delle più antiche di Eboli, che risulta da documenti addirittura del XII secolo.

Dopo aver deposto le reliquie su un altarino è iniziata subito la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal presule salernitano con a fianco don Enzo Caponigro, molto stimato per il suo forte interessamento per il recupero delle antichissime chiese ebolitane che versano in stato di degrado. Dopo il restauro del nuovo santuario dei SS. Cosma e Damiano e quello originario dedicato sempre ai Santi Medici, ecco che finalmente si riapre al culto uno dei più amati santuari della città. Ma i progetti del sacerdote non si fermano qui, il suo più grande sogno è quello di costruire la Casa del Pellegrino ed un ponte che unisca il santuario dei SS. Cosma e Damiano con quello di S. Antonio. Insomma egli cerca di far divenire Eboli città di turismo religioso oltre che naturalmente di quello artistico. La città ha tutte le potenzialità e spetta agli amministratori locali e a don Enzo far sì che tutto questa possa realizzarsi.

E proprio nei loro interventi, sia il sindaco Martino Melchionda sia l’assessore provinciale Massimo Cariello, hanno avuto parole di lode per tutte le energie che il sacerdote ha speso per la realizzazione di questi progetti.

Effettivamente il lavoro di restauro della chiesa della SS. Trinità è stato imponente: il tempio è stato portato al suo massimo splendore. Nulla è stato tralasciato al caso. Le luci al posto giusto illuminano tutto il tempio evidenziando stucchi, marmi, altari, statue, quadri e antichi affreschi.

Non resta che fare i complimenti a don Enzo Caponigro e, augurare che i suoi numerosi programmi siano portati tutti a termine, com’è desiderio degli ebolitani accorsi  innumerevoli al santuario per accogliere le reliquie di S. Antonio da Padova e per applaudire l’operosità dell’instancabile presbitero ebolitano.

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